Moda Vittoriana – Abbigliamento e sport

In età vittoriana si sviluppa notevolmente il concetto del tempo libero e dello sport come attività ricreativa non solo tra le classi aristocratiche: mentre i ceti più abbienti si dedicano all’equitazione e al tiro a segno, le classi medie praticano il golf, il croquet, il tiro con l’arco e il cricket. Per la prima volta queste attività sono aperte anche alle donne e praticate anche in famiglia. La moda vittoriana, che pretende cambi d’abito e tenute specifiche per ogni occasione, inizia a sviluppare indumenti ed accessori che oggi definiremmo “casual” e sportivi.

Con il diffondersi del concetto “borghese” di vacanza al mare o ai monti, il nuoto e il pattinaggio diventano popolari tra le giovani donne che smettono di essere personaggi statici e fragili come l’etichetta vittoriana le voleva e, tra lunghe passeggiate e l’avvento della bicicletta nel 1880-90, diventano più dinamiche e pratiche nell’abbigliamento.

ciclisti inglesi dell'ottocento

victorian bloomersPer la bicicletta e il tennis le gonne si accorciano e diventano più scampanate per facilitare i movimenti, mentre nasce il primo, rudimentale concetto di costume da bagno, illustrato nel 1860 nella rivista femminile “The british  What-o non Ladies ‘Handy Book “.

I Bloomers, indumento-simbolo della moda vittoriana per lo sport

Le donne non rinunciano a praticare neppure gli sport più estremi, come l’alpinismo, e per loro intorno al 1850 l’americana Amelia Bloomer, promotrice dell’emancipazione femminile, disegna un paio di calzoni larghi e sbuffati sotto il ginocchio che rimarranno noti appunto come BLOOMERS.

Indossati con una semplice casacca ampia, i bloomers sono l’indumento delle donne dinamiche, sportive e progressiste prima in  America e poi nell’ Inghilterra vittoriana, che le vede ridicolizzate su riviste satiriche  come PUNCH e stigmatizzate dalla Chiesa e dall’opinione pubblica.

Moda Vittoriana – Abbigliamento e sport ultima modifica: 2017-01-11T10:31:06+01:00 da Stefano Torselli

commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.