Villa Mansi

Lucida MansiVilla Mansi è sicuramente una delle più celebri ville lucchesi, costruita intorno al XV secolo per volere della famiglia Benedetti. Acquistata dai Cenami nel 1599, Villa Mansi fu rimodernata dall’architetto Muzio Oddi che si occupò anche del giardino. Il risultato del rifacimento fu uno splendido stile barocco francese. Nel 1675 la villa divenne proprietà dei Mansi.

Le stanze della villa sono ricche di dorature e grottesche, figurine fantastiche e animali esotici; la stanza degli sposi è sicuramente quella più opulenta e sinistra: fu decorata dal pittore Santino del Frate che si occupò anche della decorazione della galleria in cui spicca un’allegoria rappresentante il marchese Luigi Mansi affiancato da una pantera, simbolo della libertà lucchese. Notevole anche il salone decorato nell’Ottocento dal Tofanelli  per volere della principessa Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone.

Il giardino, in un primo tempo rimodernato da Muzio Oddi, fu in un secondo tempo rielaborato in un giardino all’italiana da Filippo Juvarra con effetti scenografici e giochi d’acqua; purtroppo di queste meraviglie rimane ben poco: solo un’esedra, un ninfeo, una grande peschiera e una grotta dalla quale scaturisce un ruscelletto.

Ma ora passiamo all’aspetto leggendario e sinistro della villa, legata in modo indissolubile al nome di una donna, Lucida Mansi, la cui storia ricorda quella di Faust e del “Dorian Gray”di
Oscar Wilde.

Villa Mansi a Lucca

Lucida Mansi

E’ difficile fare luce sul personaggio di Lucida Mansi, una donna, la cui vita è sospesa a metà tra realtà storica e leggenda.

Gli storici hanno identificato Lucida Mansi con una certa Lucida Saminati, figlia di Vittorio Saminati e Laura Marchiò, nata il 7 marzo 1608. Nel gennaio del 1626 sposò, poco più che ventenne, Vincenzo Diversi, presto assassinato per una lite di confine con un colpo di archibugio. La giovane vedova si risposò con Gaspare di Nicolao Mansi e morì nel 1649 di peste.

Secondo la leggenda il nome della donna sarebbe stato cancellato con l’inchiostro dagli atti di nascita perché se ne perdesse per sempre la memoria. Tuttavia sappiamo che una sua nipotina fu battezzata con il suo nome, un nome dunque che non doveva essere poi così indegno.

Secondo la leggenda Lucida era una donna bellissima così orgogliosa della sua bellezza che non sopportava di dover invecchiare; amava la vita mondana, gli abiti sfarzosi e i gioielli; corteggiatissima e crudele vendette  la sua anima al demonio che le promise di conservare la sua bellezza intatta per 30 anni, allo scadere dei quali avrebbe perso per sempre l’anima.

Iniziò a collezionare amanti su amanti e dopo folli notti d’amore se ne sbarazzava facendoli cadere in una botola irta di lame affilatissime; si sbarazzò anche del marito per potersi dedicare totalmente ai suoi vizi e ai suoi piaceri.

Ossessionata dalla sua bellezza, aveva fatto ricoprire di specchi la sua stanza da letto (la stanza degli sposi di Villa Mansi) per poter rimirare la sua avvenenza in qualsiasi momento.

Tuttavia i trent’anni pattuiti passarono e il diavolo come promesso tornò per prendersi la sua anima. La leggenda narra che la donna sprofondò nell’inferno attraverso la botola che lei utilizzava per far sparire i suoi amanti; altri sostengono che il diavolo portò via Lucida in una carrozza fiammeggiante che si inabissò nelle acque del laghetto di villa Mansi.

Nella camera degli sposi di Villa Mansi c’è una botola che corrisponderebbe al cerchio nel quale Lucida sprofondò negli inferi e un suo presunto ritratto incastonato nella cornice di uno specchio.

Il fantasma di Lucida, senza pace, vagherebbe ancora nella villa e in molti sostengono di aver udito i suoi sospiri e di aver visto il suo bellissimo volto nelle acque del laghetto in cui il cocchio infuocato si inabissò portandosela via.

Villa Mansi ultima modifica: 2017-01-11T18:22:50+01:00 da Stefano Torselli

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