I vampiri letterari, cinematografici, dei fumetti, il MITO del vampiro che troviamo ovunque sui biscotti, magliette, tazze e persino in bagno ha origine nel giugno del 1816, in Svizzera nella Villa Diodati dove Lord Byron ospita i suoi amici per un week end di creazioni di incubi e terrori fino ad allora senza nome…
Con Lord Byron il suo medico Polidori, il poeta Percy Shelley e sua moglie Mary: nomi eccellenti del movimento romantico destinati ad entrare, loro malgrado, nell’immaginario collettivo del fantastico e dell’horror dell’evo contemporaneo.
Delle loro creazioni di quella notte due in particolare erano destinate a confrontarsi in una sorta di epico
destino di prima grandezza: la “creatura” di Frankenstein – il “Prometeo moderno” che anticipa robot e cyborg, scritto da Mary Shelley.
L’altra grande figura che diventa MITO del fantastico il VAMPIRO di Polidori che nel corso del XIX secolo prolifererà fecondamente grazie ad una serie di opere – dal “Varney” di Rymer, al poema di Kipling, dal Carmilla del 1870
di Le Fanu, al Dracula del 1897 di Stoker – destinate a diventare fertile humus per gli esausti soggettisti e sceneggiatori della futura espressione, prima cinematografica e poi fumettistico-televisiva.