Il Vampiro di Polidori, leggiamo insieme l’incipit del romanzo:
Nel mezzo delle sregolatezze che accompagnano l’inverno londinese, avvenne che comparisse a vari ricevimenti degli esponenti del bel mondo un nòbiluomo, degno di attenzione più per le sue stranezze che per il rango. Osservava con sguardo fisso l’allegria che lo circondava, come se non potesse prendervi parte. Quando la gaia risata di una bella fanciulla attirava la sua attenzione, la gelava con uno sguardo, e incuteva paura in quegli animi in cui regnava la superficialità.
intenso di una passione, il suo aspetto e il suo profilo erano belli, e molte donne a caccia di notorietà cercavano di catturare la sua attenzione e, almeno, ottenere dei segni che facessero pensare a una manifestazione di affetto. Iady Mercer, che dopo il matrimonio era diventata lo zimbello di tutti i depravati che si incontravano nei salotti, si lanciò alla sua conquista e, tranne indossare gli abiti di un saltimbanco, fece di tutto, ma inutilmente, per attirae l’attenzione.
Quando si trovava in sua presenza, nonostante i suoi occhi fossero palesemente fissi in quelli di lei, tuttavia sembrava che non li vedessero; persino la sua sfrontata impudenza venne frustrata, tanto da farle abbandonare il campo. Ma sebbene la squallida adultera non riuscisse nemmeno a influire sulla direzione del suo sguardo, il sesso femminile non gli era comunque indifferente; l’apparente riserbo con cui si rivolgeva alla moglie virtuosa e alla figlia innocente era tale che pochi sapevano se avesse mai corteggiato una donna. Aveva, comunque, fama di affascinante parlatore; e sia che fosse questo a far superare la paura per il suo singolare carattere, sia che fossero attratte dal suo apparente odio per il vizio, egli si trovava spesso sia tra quelle donne che fanno delle virtù domestiche il vanto del proprio sesso, quanto tra quelle che lo disonorano con i loro vizi.