Almeno fino al 1870 i guanti erano uno degli accessori vittoriani praticamente obbligatori sia per gli uomini che per le donne: per tutti i giorni erano in pelle di capretto o di camoscio, mentre per la sera erano in seta bianca per lui e in colori tenui e lunghi poco oltre il polso per le signore. Dopo il 1880 diventano lunghissimi ben oltre il gomito, rigorosamente in seta, ma tendono gradualmente a scomparire nella quotidianità.
Accessori vittoriani maschili
L’uomo vittoriano è nell’immaginario collettivo legato ad accessori come il bastone e il monocolo: in realtà il bastone da passeggio, con manopola ricurva d’argento, è tra il 1880-90 molto diffuso tra i giovani alla moda e i dandy. Gli uomini più maturi portavano più frequentemente ombrelli in seta strettamente arrotolati.
I gemelli d’oro, i fermacravatta, le spille e le catenelle per i monocoli e pinch netz (occhialini senza stanghette) costituivano la gioielleria maschile più diffusa, insieme al corredo degli oggetti da fumo. Il radunarsi a fumare infatti rappresentava uno dei momenti sociali culminanti della vita del gentiluomo vittoriano.
L’accessorio giusto in ogni stagione
A seconda della stagione, gli accessori vittoriani variavano e si presentavano in una moltitudine di forme, materiali e colori diversi.
Gli ombrellini parasole erano d’obbligo in estate per preservare il pallore: intorno al 1860 erano minuscoli (appena 12 cm di diametro) e infarciti di pizzi e ruches, per poi diventare tra il 1870 e il 1890 più ampi e dal lungo manico, in seta di colori tenui e bordati in pizzo. In inverno invece l’accessorio di rigore era il manicotto, piuttosto piccolo ed arrotondato, che poteva essere in lana, velluto o pelle di foca.
Le borsette erano costituite da fini reticoli di argento o in seta intrecciata e fino al 1890 erano usate quasi esclusivamente per la sera. Dopo questa data si affermano anche dei modelli, realizzati in rete d’oro o d’argento, che si appendevano alla cintura tramite una fibbia-gioiello o una spilla.
Gioielli vittoriani
Tra gli accessori vittoriani più raffinati e costosi spiccano i gioielli, in metalli preziosi o in materiali meno nobili. Inizia ad affermarsi, anche grazie alla produzione industriale in serie, il concetto di bigiotteria , alternativa più popolare alla gioielleria tradizionale e artigianale dei pezzi unici.
Le spille erano pesanti e di grandi dimensioni, in oro o in metallo dorato, tempestate di granati, perle e turchesi; verso la fine del secolo divengono più piccole e di fattura più fine, come anche gli anelli. Gli orecchini ornavano praticamente sempre le orecchie, lasciate visibili dalle pettinature vittoriane che volevano i capelli raccolti o nascosti sotto un cappello: spesso abbinati in parure con bracciali, collier o monili, anch’essi diventano più piccoli e leggeri con il passare degli anni.
I cammei hanno conosciuto un intramontabile successo in tutta l’età vittoriana, portati appesi a catenine d’oro tra il 1865 e il 1890 e in seguito incastonati in collari rigidi tempestati di perle o diamanti ispirati alla moda della principessa del Galles, che per prima li sfoggiò.
Piccoli orologi appuntati alla giacca con una spilla, pettinini decorativi e forcine con perle completavano il complesso di accessori vittoriani per la donna alla moda.