I presunti poteri afrodisiaci ed allucinogeni dell’artemisia, unitamente al costo elevato del vitigno usato per produrre il vino-base, resero l’assenzio molto popolare tra gli aristocratici francesi: ma quando nel 1870 una terribile malattia si abbattè sui vigneti in Francia, si cominciò a produrre l’assenzio distillandolo con alchool di grano, rendendolo più economico e fruibile anche per la classe media.
Da bevanda degli artisti vittoriani ad aperitivo popolare
Non ne facevano uso solo artisti ed eccentrici dandy, come Rimbaud, Verlaine, Wilde e Van Gogh: l’”ora verde” era considerata l’equivalente del nostro aperitivo e l’assunzione di assenzio poteva essere ripetuta più volte al giorno, a metà pomeriggio o dopo i pasti come digestivo. Essendo particolarmente amaro e concentrato, veniva preparato versandolo attraverso un apposito cucchiaio forato con sopra una zolletta di zucchero in un bicchiere d’acqua.
Una procedura che per i bevitori di assenzio divenne un vero e proprio rituale e per i posteri il simbolo di un’epoca e dello stile di vita bohemienne.
Intorno al 1880 era pubblicizzato sui giornali francesi e britannici come bevanda salutare e negli stessi anni approdava in America, spopolando.
Fu la prima bevanda alcolica che era consentito bere anche alle signore delle classi sociali più elevate, che la sorseggiavano nei caffè e nei chioschi. Ovviamente, nella rigorosa Inghilterra vittoriana non mancarono le polemiche su questa “riprovevole usanza femminile”, ma la diffusione dell’assenzio fu ugualmente capillare e trasversale ai ceti sociali anche oltremanica.
il bevitore di assenzio di Viktor Oliva
Nel 1905 Jean Lanfray uccise sua moglie dopo aver bevuto massicce dosi di assenzio: quello che rimase noto alle cronache come il “Murder Absinthe” puntò il dito contro l’abuso di assenzio e contro i suoi presunti effetti collaterali, causati anche dal calamo che spesso veniva aggiunto come psicoattivo ed allucinogeno.
L‘ “Absinthism” fu individuato come una patologia caratterizzata da dipendenza, ipereccitabilità e allucinazioni e, dopo alcune sperimentazioni condotte su animali, si arrivò alla messa al bando dell’assenzio prima in America e poi in Europa.
Ciononostante il consumo di assenzio, spesso prodotto artigianalmente sotto banco, continuò ad essere diffuso soprattutto tra gli artisti e i letterati come Hemingway e Picasso, che lo definirono un vero e proprio “stimolante della creatività”.