Discesa nel Maelstrom di E.A. Poe, incipit del romanzo:
Avevamo raggiunto la sommità della rupe più alta. Per qualche minuto il vecchio sembrò stanco per parlare.
Il «piccolo dirupo» sul limite del quale si era fermato a riposare tanto imprudentemente che la maggior parte del suo corpo pendeva nel vuoto e non aveva altro appiglio per evitare di cadere che i gomiti puntati sul ciglio estremo — questo «piccolo dirupo» si elevava, una parete di scintillante roccia nera a strapiombo su un precipizio, di quattro o cinquecento metri al di sopra del mondo di rocce sottostanti.
Niente al mondo avrebbe potuto indurmi ad avvicinarmi a meno di cinque-sei metri dal ciglio, ma ero così agitato per la posizione tanto pericolosa del mio compagno, che caddi lungo disteso per terra, abbrancato ai cespugli che sorgevano intorno a me, senza aver il coraggio di guardare in alto e lottando per allontanare da me la paura che la base stessa della montagna corresse il pericolo di essere sradicata dalla furia- del vento.
Passò un bel po’ prima che potessi ragionare e trovare il coraggio di tirarmi su a sedere e guardare lontano. «Deve superare queste fantasie», disse la guida, «l’ho condotta qui perché possa vedere meglio la scena dell’evento di cui ho parlato e per raccontarle l’intera storia, con il luogo, dove è avvenuta, proprio sotto i suoi occhi.»