Carmilla è il prototipo di una legione di vampiri-femmine e lesbiche susseguitesi nei romanzi e nei film.
Sebbene Le Fanu tratteggi la sessualità della sua vampira con una circospezione comprensibile per l’epoca in cui vive, è evidente che l’attrazione lesbica è la dinamica principale tra Carmilla e Laura, la narratrice della storia.
Qualche volta, dopo un periodo di apatia, la mia strana e bella compagna prendeva la mia mano e la stringeva nella sua con pressione forte e ripetuta; arrossendo leggermente, guardando dritto nei miei occhi con i suoi occhi languidi e infiammati, e respirando così velocemente che il suo vestito si alzava e si abbassava al ritmo del suo cuore in tumulto.
Era come l’ardore di un amante; questo mi imbarazzava; era detestabile e allo stesso tempo irresistibile; e con occhi maliziosi mi guidava verso di lei, e le sue labbra calde scorrevano sulla mia guancia coprendola di baci; e mi sussurrava, a volte singhiozzando: “Tu sei mia, sarai mia, io e te siamo una cosa sola per sempre. (Carmilla, Capitolo 4).
Carmilla sceglie solo vittime femminili, sebbene rimanga coinvolta emotivamente con solo alcune di loro. Ha abitudini notturne, ma non è condannata all’oscurità. Ha una straordinaria
bellezza, è capace di cambiare forma e di passare attraverso i muri.
Il suo alter ego animale è un diabolico gatto nero, non un grosso cane come in “Dracula”.
Anche lei, comunque, dorme in una bara.