Dissertazione sopra le apparizioni de’ Spiriti e sopra i Vampiri o Redivivi d’Ungheria

Che la figura del vampiro sia estremamente emblematica è un dato di fatto. Nel corso dei secoli, tutti hanno approfondito le gesta del vampiro: dai poeti ai cantati, il tema centrale, quando parliamo di vampiri, è sicuramente la promessa della vita eterna. Alla domanda “I vampiri sono mai esistiti?” è difficile dare una risposta certa.

L’unica cosa che sappiamo davvero è che, con il tempo, i vampiri sono diventati parte della quotidianità. L’orrore, come accade nella maggior parte dei casi, diventa monotono e non fa più paura: almeno, non come un tempo.

Tutto nasce dalle “leggende” popolari: avvistamenti notturni, avvistamenti spacciati per reali. Sappiamo che, ad esempio, nel 1400, è dovuta intervenire la Santa Chiesa: molte persone malate furono bruciate vive, accusate di vampirismo. Su questo sfondo si mescolano varie teorie: c’è chi dice che i vampiri siano angeli maledetti, oppure la Punizione di Dio per coloro che bevono il sangue umano.

A riguardo è intervenuto un uomo di Chiesa, Agostino Calmet, la cui fede era basata sullo scetticismo, che scrisse il trattato che andremo ad analizzare insieme a voi: Nequam Hominis Cadaver Post Portem Damone Agente Discurrere!

vampiro mangia cuore umano per nutrirsi
vampiro mangia cuore umano per nutrirsi

Il tema della Resurrezione del Vampiro

“Sono uomini morti da gran tempo, ora più ed ora meno, i quali escono dalle loro sepolture e vengono a travagliare i viventi. Loro succhiano il sangue, loro appariscono, fan fracasso alle porte e per le case, e infine loro cagionano talvolta la morte… e costoro danno il nome di Vampiri o di Oupiri.”

Ci sembra una descrizione abbastanza fedele del vampiro. Se andiamo ad analizzare le Sacre Scritture, però, il Vecchio Testamento, c’è un “problema”: la resurrezione è un potere Divino. Dunque, chi sono i vampiri? Chi li resuscita? Il diavolo, oppure sono davvero degli angeli maledetti?

“Se non sono resuscitati da soli, sono essi usciti dai loro sepolcri per virtù di Dio? Quale prova possiamo portare della testimonianza di Dio? Qual è il motivo per cui riescono a risorgere? Che l’opera di Dio si manifesti attraverso i vampiri? Eppure, non c’è gloria né manifestazione divina nella loro esistenza…”

Nel passato, ma anche tutt’oggi, il tema della Resurrezione è piuttosto forte. Sono tantissimi gli esempi di persone che hanno perso la ragione con l’obiettivo di far risorgere i propri cari, ma non vi è stato modo.

Villaggio di Kisilova: il vampiro di 72 anni

Agostino Calmet, inoltre, riporta numerosi accaduti soprattutto nelle terre d’Ungheria. Alcuni Ufficiali Imperiali e i Governatori si sono ritrovati molto spesso a trattare episodi di resurrezione dopo la morte. Nello specifico, nel Villaggio di Kisilova, un uomo morto a 72 anni si risveglia tre giorni dopo la morte, chiedendo al figlio del cibo. Tuttavia, dopo qualche giorno accadono fatti inspiegabili: il figlio dell’uomo viene ritrovato morto e sono numerose le persone scomparse in circostanze misteriose.

Gli Ufficiali, a questo punto, poterono fare solo una cosa: disseppellire il corpo del vecchio per controllare effettivamente lo stato del suo corpo. Continuiamo riportando le parole di Agostino Calmet.

“Lo trovarono con gli occhi aperti, con un colorito vermiglio, il respiro naturale, ma immobile come un moro. Allora, gli Ufficiali conclusero che egli fosse un vampiro. Il carnefice decise di conficcargli un paletto nel cuore e di bruciare il suo corpo. Nel corpo del figlio e degli altri dispersi non furono ritrovate segni di vampirismo.”

Teiffe: il racconto di Arnaldo Polo

C’è ancora un’altra testimonianza preziosa sul vampirismo, ed è di Arnaldo Polo. A Teiffe, un paese che in latino si chiama Oppida Heidorum, quest’uomo raccontò di essere stato molestato da un vampiro. Narrò anche di come fosse riuscito a guarire in principio, mangiando la terra del Demone; alla sua morte, però, divenne anch’egli un vampiro. A questo punto, dopo le prime sparizioni, gli Ufficiali disseppellirono il corpo, confermarono i segni del vampirismo e procedettero con il rito di purificazione.

Tra bene e male: il vampiro nell’antichità

Calmet non riesce a schierarsi dalla parte del bene o del male; non lo fa per un semplice motivo. Non vuole offendere la Chiesa, ma al contempo attribuisce al Vampiro dei segni del Divino. Oltre a questo, Calmet afferma di avere paura dei vampiri. Prima di ridefinire il suo trattato, ha approfondito le varie informazioni a lui inviate. Sì, perché, prima di iniziare la stesura, ha chiesto a vari uomini illustri numerose epistole sul vampirismo.

Durante l’Età Antica, i riferimenti ai vampiri sono davvero numerosi: leggende sulle lamie, sugli stregoni e sulle streghe. Poi, ci sono anche le Maliarde, in grado di lanciare incantesimi e malefici soprattutto bambini, per togliere loro l’anima.

Prima dell’avvento del Cristianesimo, il Paganesimo si serviva di rituali magici, di magia del sangue per evocare il Demonio; ne parlano nei loro scritti anche Virgilio e Orazio.

Corpi intatti e scomuniche: i vampiri dopo la “morte”

A tal proposito, è giusto riportare nel complesso la scomunica di due religiose che operò San Benedetto. San Benedetto vide due religiose uscire dalla Chiesa: tuttavia, le due erano morte poche ore prima. Allora, San Benedetto decise di offrire loro del pane sacro, un segno di riconciliazione.

In seguito all’offerta del pane, le religiose non uscirono più dalla tomba. Un’opinione molto diffusa del periodo era, infatti, la seguente: i corpi degli scomunicati si mantenevano in perfette condizioni. Oggi, invece, è opinione comune ritenere che i corpi intatti siano benedetti da un segno divino.

Questo è il caso di San Liberzio, Arcivescovo di Brema, che scomunicò alcuni uomini, tra cui un uomo sepolto in Norvegia: dopo 70 anni, il suo corpo fu ritrovato in perfette condizioni. Soltanto dopo l’assoluzione, il suo corpo divenne cenere.

“Io non vedo in tutto questo se non tenebre e difficoltà, le quali lascio da risolvere a chi ha più abilità e più coraggio di me…”

Questo scrisse a riguardo Calmet, concludendo il suo trattato sui vampiri.

Dissertazione sopra le apparizioni de’ Spiriti e sopra i Vampiri o Redivivi d’Ungheria ultima modifica: 2019-12-03T22:48:44+01:00 da Stefano Torselli

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