Origine del termine gotico

L’origine del termine  ‘ gotico ’ riferito allo stile e all’estetica deriva da quanto scritto da Giorgio Vasari nel suo libro ‘ Vite de’ più eccellenti pittori, scultori ed architettori ’ pubblicato a Firenze nel  1568.

I Goti erano una popolazione della Germania dell’est, divisi in tribù e originaria dell’isola di Gotland in Scandinavia che invase l’impero romano d’occidente nel medioevo. Vi ricordate quando a scuola abbiamo studiato le invasioni di Visigoti e Ostrogoti? Ecco Vasari si riferisce a loro, sbagliando perché l’architettura gotica nasce in Francia.

Per Giorgio Vasari i Goti erano tedeschi e da questo prende origine la nostra storia e il termine ‘ gotico ‘ entra a far parte dell’arte divenendo una parola generale ed internazionale, non solo per riferirsi allo stile medioevale ma anche per definire uno stile letterario ‘ la letteratura gotica ‘  ed anche la moda e addirittura uno stile di vita.

ritratto di Giorgio Vasari
ritratto di Giorgio Vasari nel libro Le vite del 1569

L’arte gotica prima del Vasari

Come sappiamo l’arte gotica si sviluppa in Francia e prima che il termine ‘ gotico ‘ venisse usato universalmente per definire questo stile era chiamato in latino ‘ opus francigenum ‘ cioè opera dei francesi. In altre zone d’Europa, come per esempio a Venezia, invece era conosciuto come modo di costruire ‘ alla tedesca ‘.  I tedeschi però non idearono lo stile ‘ gotico ‘ ma lo utilizzarono per parecchi secoli tanto da far pensare che fosse un loro stile nazionale, e così lo pensava Vasari ma anche Goethe e per parecchi secoli rimase questa idea sbagliata.

I goti e lo stile gotico secondo Vasari

L’invettiva contro lo stile ‘ tedesco’  è contenuta nel capitolo III dal titolo:

De’ cinque ordini d’architettura, Rustico, Dorico, Jonico, Corinto, Composto, e del lavoro Tedesco

Ecco le parole esatte di Giorgio Vasari:

Ècci un’altra specie di lavori che si chiamano tedeschi, i quali sono di ornamenti e di proporzione molto differenti dagli antichi e da’ moderni; né oggi s’usano per gli eccellenti, ma son fuggiti da loro come mostruosi e barbari, dimenticando ogni lor cosa di ordine – che più tosto confusione o disordine si può chiamare –, avendo fatto nelle lor fabriche, che son tante ch’ànno ammorbato il mondo, le porte ornate di colonne sottili et attorte a uso di vite, le quali non possono aver forza a reggere il peso di che leggerezza si sia. E così per tutte le facce et altri loro ornamenti facevano una maledizzione di tabernacolini l’un sopra l’altro, con tante piramidi e punte e foglie, che, non ch’elle possano stare, pare impossibile ch’elle si possino reggere, et hanno più il modo da parer fatte di carta che di pietre o di marmi. Et in queste opere facevano tanti risalti, rotture, mensoline e viticci che sproporzionavano quelle opere che facevano, e spesso con mettere cosa sopra cosa andavano in tanta altezza che la fine d’una porta toccava loro il tetto. Questa maniera fu trouata da i Gotthi, che per hauer ruinate le fabriche anciche, & morti gli architetti per le guerre. Fecero dopo loloro che rimasero le fabriche di questa maniera; le quali girarono le volte con quarti acuti, & riempirono tutta Italia di questa maledizione di fabriche: che pe rno hauer ne a far più s’è di messo ogni modo loro Iddio scampi ogni paese da venir tal pensiero, & ordine di lauori, che per essere eglino talmente difformi alla bellezza delle fabriche nostre, meritano che non ne se ne favelli più, che questo. Et però passiamo a dire delle volte.

Da quanto leggiamo a Vasari questo stile non piace, lo definisce: mostruoso, barbaro, confuso, disordinato. Però dice anche ‘ pare impossibile ch’elle si possino reggere, et hanno più il modo da parer fatte di carta che di pietre o di marmi ’ almeno si è accorto che l’architettura gotica è leggera e sfida lo stile romanico e classico precedente riuscendo a vincere la in altezza la costruzione degli edifici.

Il giudizio negativo riguardo l’architettura gotica di Vasari è però condiviso da altri artisti italiani, come per esempio Raffaello che nel 1519 in una lettera a Papa Leone X definisce questo stile ‘ goffo e lontano dalla proporzionata maniera degli antichi ‘.

testo originale di Giorgio Vasari in cui parla dei Goti
testo originale di Giorgio Vasari in cui parla dei Goti

La visione della storia artistica di Giorgio Vasari

Per il Vasari la visione del mondo è chiara e semplice e costituita da archetipi con giudizi che dividono le cose in buone o cattive dando un giudizio anche morale;  a differenza di noi che oggi leggiamo le opere d’arte da più punti di vista e lasciamo il gusto personale in un ambito più soggettivo.

Nella visione dell’epoca l’arte medioevale dei ‘ Goti ‘ riempie il buco tra la cultura e arte dell’antica Roma e l’arte moderna del Vasari, il 500 italiano.

Ma c’è di più nelle parole del Vasari oltre al disprezzo, emerge curiosità ed ammirazione per scelte architettoniche bizzarre e virtuose che però sono e devono esser represse. Nella Firenze del 500, la Firenze del Rinascimento, i tedeschi, i  ‘ Goti  ’, sono visti ideologicamente e politicamente come inferiori e come una minaccia che osava sfidare la Chiesa Cattolica Romana con la Riforma protestante di Lutero; mentre l’economia stava mutando e Firenze diventava marginale e in crisi. L’attacco all’arte medioevale dei tedeschi è uno degli elementi per cui devono essere odiati e disprezzati.

L’odio dell’autore delle  ‘Vite ‘ è anche mosso dall’invasione dei lanzichenecchi che arrivarono a saccheggiare Roma nel 1527 e che colpirono anche il padre di Giorgio Vasari, e i lanzichenecchi erano tedeschi quindi eredi dei Goti, tutti tedeschi da odiare!

Ma non dimentichiamo anche il gusto estetico ed artistico del rinascimento italiano che riscopre l’arte classica romana ed elegge a maestra dello stile moderno, divenendo l’archetipo della misura e della proporzione del canone estetico celebrato dall’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, simbolo della rinascita umanistica, culturale ed estetica che si verifica tra XV e XVI secolo. L’arte gotica ha un linguaggio del tutto diverso, le proporzioni sono fuori equilibrio e il vuoto enorme della cattedrali sproporzionatamente alte sono un orrore.

Il termine gotico oltre il Vasari

“meritano che non ne se ne favelli più, che questo” ma non sarà così è solo con il barocco che l’arte gotica verrà dimenticata e si cerca di camuffarla di barocchizzarla soprattutto in Italia e con strutture in legno che sono andate perse.

A fine settecento però a chiusura dell’epoca  e filosofia illuminista  il termine ‘ gotico ‘  riemerge e si trasforma uscendo dalla definizione artistica riferita alla architettura medioevale per divenire una caratteristica della nuova cultura romantica.

Nasce il romanzo gotico, in seno al romanticismo, che muove i primi passi in una atmosfera misteriosa e di terrore tra rovine di antiche chiese gotiche e medioevali.  Il termine rimane sempre legato ad un significato negativo che però ora attrae e si lega ai mostri, al demonio ai vampiri.

Anche nell’arte pittorica il gotico riemerge nel periodo romantico grazie ad artisti come Kaspar Friedrich specialista nel dipingere rovine.

Caspar Friedrich, cimitero nella neve
Caspar David Friedrich,Cimitero del monastero nella neve, 1816/19, olio su tela, Formerly of Nationalgalerie, Berlino.

In campo architettonico il gotico ha nuova vita con il ‘ neogotico ‘ che ripropone gli stilemi essenziali nel creare edifici suggestivi che richiamano l’estetica medioevale.

Ed in fine anche la moda a partire dagli anni sessanta crea un genere nuovo fatto di camice, stivali e cosmetici neri e bianco cadaverico.

Origine del termine gotico ultima modifica: 2020-05-04T10:52:10+02:00 da Stefano Torselli

commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.