Cattedrale di Beauvais, la torre di Babele dell’arte gotica

La cattedrale di Beauvais può essere considerata la torre di Babele dell’architettura gotica. Nelle intenzioni dei costruttori doveva essere la più alta delle chiese cristiane: in effetti, ha il coro gotico più alto del mondo: misura ben 48,5 metri.

cattedrale gotica di BeauvaisLa cattedrale è rimasta incompiuta per problemi di staticità che si presentarono ben presto nella fase di costruzione, è composta dal coro e da una parte di transetto.

La cattedrale di Beauvais, capolavoro incompiuto del gotico francese

La costruzione della cattedrale di Beauvais cominciò nel 1225 a partire proprio dal coro, caratterizzato dall’altezza vertiginosa e da un’estrema dissoluzione della massa delle pareti.

Il progetto era troppo ambizioso e fallì miseramente nel 1284 con il cedimento della volta.

I lavori continuarono modificando il progetto originario e aggiungendo nuove arcate di sostegno, che richiedevano la costruzione di molti più pilastri. L’insieme ne risultava appesantito, ma gli accorgimenti impiegati permisero di completare la costruzione del coro.

Dopo una lunga pausa causata dalla Guerra dei Cent’Anni, la costruzione della cattedrale di Beauvais riprese nel 1500 con la costruzione del transetto che venne completato nel 1548.

A questo punto, le manie di gigantismo s’impadronirono nuovamente dei costruttori: venne progettata la realizzazione di un’enorme guglia che doveva poggiare sopra la crociera del transetto, in una posizione staticamente delicata.

L’enorme campanile venne completato nel 1569. Misurava 150 metri: l’altezza massima fino ad allora raggiunta da un tempio cristiano. Ancora una volta, la sfida al cielo venne punita con il crollo del campanile che avvenne nel 1573.

La cattedrale di Beauvais subì gravi danni e si rinunciò a ulteriori ampliamenti, preferendo rimediare ai danni arrecati al transetto e al coro.

cattedrale di Beauvais esterno

cattedrale di Beauvais navata centrale

Una cattedrale in pericolo

Nel 1993 un articolo del Corriere della Sera annunciava il pericolo che la cattedrale di Beauvais potesse crollare come un castello di carte da un momento all’altro. La catastrofe non è ancora successa, ma potrebbe avverarsi in un futuro vicino.

Da tempo, scriveva Ulderico Munzi sul Corriere, quando si è all’interno di questo capolavoro dell’arte gotica si odono scricchiolii e, subito dopo, scende dall’alto un pulviscolo di pietra calcarea. E’ il segnale che una vecchia fenditura, come una cicatrice inguaribile, si è estesa oppure che se n’è aperta una nuova. Quando accadrà?

Secondo il giornale Le Figaro, quando c’ e’ un forte vento, gli alti pilastri oscillano come gli alberi di un antico bastimento.

Nel 1499 ci si era accorti che una parte delle fondamenta della cattedrale di Beauvais non poggiava sulla roccia, ma su terreno mobile. Fu il primo errore dei costruttori. Il secondo fu compiuto nel XVI secolo, come abbiamo visto, con la costruzione e il successivo crollo del titanico campanile. Alcuni parlano di una maledizione che riguarderebbe la cattedrale, lanciata da Carlo il Temerario che assediò la città di Beauvais durante la guerra contro Luigi XI. Ma in questo caso, più che di maledizioni bisognerebbe parlare di una catena di errori umani.

L’ultimo in ordine di tempo è stato la rimozione parziale, negli anni ’60, dei cavi d’acciaio che univano gli archi rampanti al coro dell’edificio. La motivazione? Erano antiestetici.

L’unica soluzione sarebbe operare nelle fondamenta, rafforzando la parte che poggia sul terreno mobile. Un lavoro enorme e costoso che potrebbe essere sostenuto solo dallo Stato. Fino a oggi non è stato fatto nulla. Forse non resta molto tempo prima che questo capolavoro gotico unico al mondo sparisca dalla faccia della terra.

Per approfondimenti leggi la pagina di Tecnologos dedicata alla cattedrale

cattedrale di Beauvais facciata

pianta della cattedrale di Beauvais

pianta della cattedrale di Beauvais

Cattedrale di Beauvais, la torre di Babele dell’arte gotica ultima modifica: 2017-01-16T10:21:28+01:00 da Stefano Torselli

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