Moda Vittoriana – Dalla crinolina alla “bustle skirt”

la bustle skirt Quando la regina Vittoria salì al trono, nel 1837, la moda femminile imponeva l’uso della crinolina, un’ampia struttura composta all’inizio da cerchi concentrici in stoffa di crine inamidata e in seguito metallici  che sosteneva le pesanti e vaporose gonne a balze degli abiti della prima metà dell’800.

La dimensione spesso esagerata che raggiungeva il diametro della crinolina rendeva difficoltosi i movimenti delle dame e le interazioni con l’altro sesso che veniva, gioco forza tenuto a distanza.

Dalla crinolina alla bustle skirt

Quando, intorno al 1860-80, le crinoline iniziarono ridimensionarsi e furono introdotte le prime e più pratiche “crinolettes” (piccole strutture di cerchi metallici che sostenevano solo il retro della gonna lasciandola, sul davanti e sui fianchi, dell’ampiezza naturale), la regina Vittoria aveva già perso suo marito ed era già piombata in un lutto profondo e impenetrabile, che l’avrebbe resa impermeabile ad ogni tipo di cambiamento .

Mentre la regina e le signore che si consideravano “perbene” continuavano a sfoggiare la crinolina sotto abiti dai colori sobri e dal taglio rigoroso, la moda delle crinolettes e delle bustle skirt, rinforzate  e riccamente ornate di volant proprio sul fondoschiena, usciva dalle case di tolleranza ed entrava nei guardaroba delle giovani borghesi.

Moda vittoriana VS moda edoardiana: la rivoluzione del costume in Inghilterra

Alla moda vittoriana ampia e castigata, caratterizzata dalle maniche “a pagoda” e dall’estrema essenzialità di ornamenti e profilature, si contrapponeva quella detta edoardiana sfoggiata da donne coraggiose e progressiste, all’inizio attrici, ballerine e suffragette, ma ormai ampiamente diffusa in tutti gli strati della società verso la fine del secolo. Questa nuova tendenza prende il nome da Edoardo, figlio di Vittoria, che contrariamente alla madre ama la vita mondana e i viaggi e che, salendo al trono nel 1901, inaugurerà per l’Inghilterra un periodo di splendore e di apertura al resto del continente e al mondo.

I complementi dell’abito femminile vittoriano

I corsetti sempre più stretti modellano “vitini di vespa” che, contrastando con i fianchi fasciati e e i fondoschiena amplificati e sottolineati dalle ruches della “bustle”, trasformano la matrona vittoriana in una sirena sensuale.

Le camice e le giacche, spesso steccate, si infarciscono di pizzi e volant e le maniche gigot, ampie e voluttuose sulla spalla per poi convergere strettissime sui polsi, contribuiscono a dare un aspetto sofisticato e stravagante alla donna che sceglie la moda nuova e “peccaminosa”.

Anche gli accessori, complemento immancabile della donna vittoriana, diventano più vezzosi: all’austera cuffia si contrappongono cappelli a falda larghissima vistosamente ornati di fiori e piume in colori sgargianti e le scarpe, sempre relegate ad un ruolo secondario e mezze nascoste dalle lunghe ed ampie crinoline, assumono un ruolo protagonista.

Più affusolate e appuntite in punta e molto più stabili grazie al tacco a rocchetto basso detto alla “Luigi”, si “accollano” sempre più man mano che le gonne si accorciano, dando vita allo stivaletto Balmoral, un vero  e proprio “feticcio” dell’epoca.

moda e sottane in epoca Vittoriana

Moda Vittoriana – Dalla crinolina alla “bustle skirt” ultima modifica: 2017-01-11T10:20:24+01:00 da Stefano Torselli

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  1. Mariangela Ferrarini 1 Aprile 2017 Rispondi

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