I Vangeli e vangeli apocrifi nell’arte medioevale

I vangeli apocrifi nella iconografia goticaI Vangeli e vangeli apocrifi nell’arte medioevale sono tra gli argomenti più raffigurati nei dipinti e nelle vetrate della cattedrali gotiche francesi.

Nelle chiese del XIII secolo la vita dei santi è narrata più diffusamente e con maggior compiacimento della vita di Cristo. I miracoli non figurano mai, o molto raramente. Tutto il lato umano, tenero o semplicemente pittoresco del Vangelo pare non interessare gli artisti del Medioevo. La vita pubblica di Gesù viene riassunta in quattro episodi: il battesimo, le nozze di Cana, la tentazione e la trasfigurazione.

La Chiesa non ha voluto offrire ai credenti tutta la vita di Gesù, ma ha selezionato alcuni episodi densi di significato e indicativi fra tutti, per proporli alla meditazione dei fedeli. Sono gli episodi che la Chies commemora nel suo calendario liturgico: la Natività, l’annuncio ai pastori, la strage degli innocenti, la fuga in Egitto, la presentazione al tempio, la trasfigurazione, l’ingresso a Gerusalemme, la Cena, la lavanda dei piedi, la Passione in tutti i suoi particolari. Sono queste, per i credenti, le grandi giornate dell’anno.
Soprattutto, le rappresentazioni artistiche della vita di Gesù ruotano intorno alla nascita e alla resurrezione. Gli episodi dell’infanzia servono da pretesto agli artisti per celebrare anche la Vergine Maria, indispensabile nell’opera della salvezza. Nel XIII secolo c’era un’ardente devozione per la Madre di Dio. La scelta degli episodi della vita di Cristo manifesta il carattere profondamente dogmatico dell’arte del Medioevo, che è la liturgia stessa e la teologia rese concrete.

Simbolismi nella Natività e nella Crocifissione

natività e crocifissione nella simbologia dell'arte goticaNelle vetrate del XIII secolo la Natività viene riprodotta senza qualsiasi intonazione di tenerezza. Non vediamo mai, come nei dipinti del Quattrocento italiano, la madre inginocchiata in adorazione del bambino. Nel XIII secolo Maria, distesa sul suo letto, guarda vagamente davanti a sé qualcosa d’invisibile.

Il bambino non è poggiato in una mangiatoia, ma si trova sopra un altare sopraelevato che prende la maggior parte della composizione: al posto della mangiatoia c’è l’altare del sacrificio, prefigurazione del sacrificio di Cristo.

Quanto alla Crocifissione, gli artisti vogliono far passare il messaggio teologico del Cristo come novello Adamo.

Come Eva è uscita dalla costola di Adamo, così la Chiesa è generata da Cristo. Dalla ferita del costato di Gesù crocifisso esce sangue e acqua, secondo il Vangelo; gli artisti raffigurano una regina, personificazione della Chiesa, che ai piedi della croce raccoglie nel suo calice il sangue e l’acqua versati da Cristo.

Dall’altro lato della croce, la Sinagoga è impersonata da una figura con gli occhi bendati che tiene in una mano l’asta spezzata della sua bandiera, mentre l’altra mano lascia cadere le tavole della Legge, e una corona rotola via dal suo capo. Una chiara rappresentazione simbolica del fatto che Cristo, facendo nascere la Chiesa, ha abolito i poteri della Sinagoga.

Quest’ultima, non avendo riconosciuto il Messia, non è più in grado di capire il significato della Bibbia. Solo la Chiesa d’ora in poi avrà il potere di celebrare il Sacrificio e potrà spiegare i misteri del Libro.

I vangeli apocrifi nell’arte gotico medioevale

I racconti apocrifi sulla vita del Salvatore, sebbene non riconosciuti dalla Chiesa, vennero sempre tollerati ed ebbero libera espressione nell’arte. Sono leggende che risalgono ai primi secoli del Cristianesimo e nascono dal desiderio di conoscere meglio Gesù e coloro che lo avvicinarono. I Vangeli erano avari di particolari per i gusti del popolo, che d’altra parte era incoraggiato alla curiosità dal famoso versetto dell’evangelista Giovanni: “Gesù ha fatto ancora molte altre cose; se fossero scritte tutte, io credo che il mondo non potrebbe contenere tutti i libri che si dovrebbero scrivere”.

storia dell'iconografia goticaL’infanzia di Gesù scatenava la fantasia popolare. Si costruirono bellissimi racconti, alcuni dei quali ebbero origine fra i cristiani di Siria, altri tra i marinai del Nilo, e le carovane li fecero arrivare fino ai confini dell’Arabia. Nascono così le leggende di Gesù fanciullo che plasma gli uccelli con la terra inumidita e li fa volare; oppure, di un Gesù più crudele che cambia dei fanciulli in montoni per manifestare il suo potere, o che fa cadere morto davanti a sé un fanciullo che lo aveva urtato correndo.

Fra tutti gli apocrifi, il più famoso nel XII e XIII secolo è il De Nativitate Mariae et infantia Salvatoris, di cui la prima parte è dedicata alla gioventù di Maria, e la seconda all’infanzia di Gesù. Il secondo vangelo apocrifo conosciuto nel Medioevo è il Vangelo di Nicodemo, dedicato alla Passione di Cristo e alla sua discesa al Limbo. Da questi due vangeli viene la maggior parte delle tradizioni apocrife che ritroviamo nella letteratura e nell’arte del XIII secolo.

i vangeli apocrifi nell'arte gotica

 

I re Magi nell’arte gotica

Stranamente, i vangeli apocrifi non aggiungono quasi nulla al racconto dei vangeli canonici a proposito dei Re Magi. Le tradizioni relative a queste figure hanno un’origine diversa, il ciclo leggendario ebbe una lenta formazione e nel XIII secolo fu raccolto da Jacopo da Varagine in due capitoli della Leggenda Aurea, il libro più famoso del Medioevo.

Jacopo c’informa che i Magi erano tre e si chiamavano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Erano re, e la stella che li guidava era in forma di bambino: un angelo, lo stesso che si era mostrato ai pastori. E così, nelle vetrate delle cattedrali i Magi sono raffigurati in numero di tre, con la corona in testa. Sempre in ossequio alla Leggenda Aurea vengono raffigurati di tre età diverse: il primo è un vegliardo, il secondo un uomo maturo, il terzo un giovane imberbe.

i re magi nell'arte gotica

adorazione del cristo nell'arte gotica

La discesa al Limbo

Narrata nel Vangelo di Nicodemo, viene resa alla lettera dagli artisti delle cattedrali: Gesù avanza camminando sulle porte divelte dai cardini che, cadendo, hanno schiacciato la Morte e Satana. L’inferno si apre davanti a lui come le fauci di un mostro, Gesù conficca la punta della croce nella mascella minacciosa e tende la mano ad Adamo. Dietro a lui, gli artisti raffigurano spesso i patriarchi e tutti i santi dell’Antica Legge.

Leggende sulla Vergine Maria

Nel Vangelo, Maria pronuncia pochissime parole. Insufficienti per l’enorme devozione che le veniva tributata. Si volle conoscere la famiglia, la sua infanzia, le circostanze del suo matrimonio, gli ultimi anni, la morte. Nel XIII le leggende della Vergine sono collocate sui portali di tutte le cattedrali. Secondo gli apocrifi la madre di Maria è Sant’Anna, e il padre è Gioacchino. Un angelo appare a Gioacchino e gli annuncia la nascita di una fanciulla che vivrà nel Tempio di Dio, e lo Spirito Santo entrerà in essa. Maria vive nel tempio fino all’età di 14 anni, quando il gran sacerdote vuole trovarle marito, ma lei rifiuta. Allora il sacerdote decide di affidarla alla protezione di un uomo della tribù di Giuda, Giuseppe.

I Vangeli e vangeli apocrifi nell’arte medioevale ultima modifica: 2017-01-13T11:10:42+01:00 da Stefano Torselli

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