Strawberry Hill

Horace WalpolePer gli appassionati del genere gotico visitare Strawberry Hill, la residenza di Horace Walpole, è quasi un obbligo. Nella sua “Descrizione di Strawberry Hill”, lo scrittore chiamava la sua dimora “abitazione quanto mai adatta all’autore del Castello di Otranto, che se ne ispirò per il suo romanzo”.

In effetti in questa villa di campagna, ad ovest di Londra, si respira un’atmosfera di sospensione e di paura; l’obiettivo primario di Walpole era quello di suscitare sorpresa e di ingenerare il senso dell’orrore, in altre parole, di stimolare quell’intima, segreta attrazione per il meraviglioso e il sovrannaturale che cova in qualche cantuccio segreto del nostro cuore.

L’edificio rappresenta il primo grande monumento di revival gotico; le sue stravaganze furono significative ma Walpole, nella realizzazione della sua dimora, si dimostrò più interessato a copiare le opere del passato sulla base di un gusto personale che a renderle storicamente attendibili.

Era ovvio che il revival gotico nascesse in Inghilterra, dove l’architettura gotica non era mai stata totalmente disattesa; tuttavia il vero ispiratore di Strawberry Hill fu sicuramente l’italiano Giovanni Battista Piranesi, celebre per  la serie di incisioni intitolate “Le Carceri d’Invenzione”, che raffigurano vastissimi e cupi ambienti nei quali minuscole figure salgono arrancando per interminabili scale verso oscuri antri evocatori di torture e di indicibili orrori.

Il gotico di Strawberry Hill non era poi molto diverso da quell’ornamentazione gotico dilettantesca (Carpenter’s Gothic, gotico dei falegnami) che si andava diffondendo in Inghilterra; agli occhi di noi moderni, checché se ne dica circa la fedeltà della sua imitazione, tradisce l’epoca in cui il gotico fu riesumato, l’epoca rococò; il soffitto a ventagli e pendule chiavi della galleria del maniero, per quanto imiti quello di famose cappelle a Westminster Abbey e a King’s College, Cambridge, appare come una bizzarra variazione di gusto rococò.

Walpole Strawberry Hill

Un po’ di storia

Costruita nel 1698 dal conte Bradford, Strawberry Hill fu acquistata nel 1742 da Horace Walpole che aveva deciso di stabilirsi lontano dal chiasso cittadino. Chiamò a se, per la ristrutturazione della sua nuova casa, l’architetto John Chute e il disegnatore Richard Bentley. I lavori iniziarono intorno al 1749 e terminarono nel 1753, anche se, nel corso degli anni, Strawberry Hill subì diverse modifiche.

La stanze sono eccentriche ed inquietanti e furono pensate più come stanze di rappresentanza che come ambienti intimi.

La serie di stanze rosse, così chiamate per via del colore rosso della tappezzeria, sono quelle che colpiscono di più ma è la grande galleria, tappezzata di damasco  rosso,  l’ambiente del maniero che più affascina, il baricentro della casa.
Ovunque si guardi, i visitatori sono attratti dal soffitto, decorato con disegni a volute e ventagli gotici. Ad un muro tappezzato di specchi si contrappone una serie di finestre sul lato opposto.

Strawberry Hill galleria

Altre stanze di notevole interesse sono: il refettorio dove troneggia un grande camino gotico per la cui realizzazione Walpole si ispirò alla tomba dell’arcivescovo Warham a Canterbury; la stanza del tè che da al visitatore la sensazione di trovarsi in un’abbazia gotica; e la biblioteca con un soffitto che ricorda quello della Cattedrale di St Paul.

Walpole arricchì la sua dimora con ornamenti in stucco e in cartapesta ispirati alle decorazioni delle chiese medievali. Lo scopo dello scrittore non era quello di dare un’impressione di autenticità ma di creare un’atmosfera; vi riuscì così bene che un nobile visitatore francese, entrato in una stanza, si tolse il cappello credendo di trovarsi in una chiesa.

Strawberry Hill

Strawberry Hill ultima modifica: 2017-01-11T18:25:43+01:00 da Stefano Torselli

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