Il Vampiro nel Medioevo

Il Medioevo, lo sappiamo, è definito un’epoca buia per l’umanità. In parte, questa accezione non è affatto corretta: sono molti gli storici che hanno invitato le persone a riflettere sugli aspetti “positivi” di quest’epoca. Noi ci occuperemo della sua parte più incriminata: delle persecuzioni e degli omicidi, dell’unico Credo e della sparizione dei culti pagani. Veniamo al punto, il fulcro dell’articolo, ovvero il vampiro nel Medioevo.

Questa figura va concretizzandosi per un fattore: il vampiro è un demone, una figura da temere. Se nel passato il Vampiro era strettamente correlato alla paura del buio e dell’ignoto, durante il Medioevo assume un altro significato: il Vampiro è evocato dal Diavolo per punire le persone sulla terra.

Un’epoca fortemente cristiana, in cui ogni culto e divinità pagane vengono demonizzate sotto ogni punto di vista. Ogni leggenda, ogni credenza astrusa e insolita era tacciata come peccato. La suddivisione, poi, di angeli e di diavoli, ha insinuato nelle persone un dubbio: il Vampiro era il Diavolo in persona?

Questo è il tempo delle persecuzioni: non è il momento di fermarsi a riflettere ai rituali pagani né a figure da venerare. C’era un unico Dio, per legge, e chi non vi credeva veniva punito con la morte. In questa epoca tenebrosa, si affaccia anche un’altra figura, strettamente correlata al Vampiro: la strega. Il Diavolo si serviva delle Streghe per evocare esseri tanto pericolosi e abietti? Molte persone ne erano fermamente convinte, così come la Chiesa.

Culti pagani, persecuzioni ed esseri demoniaci

Ci allontaniamo molto, dunque, dal mistero, dal mondo intangibile, per entrarne in uno fatto di miti, di leggende e di simboli: purtroppo, fatto anche di morti e di omicidi.
Molte furono le divinità “innocue” che vennero rilegate nei bestiari demoniaci: ogni simbolo o manufatto a loro rivolto era da bruciare, da occultare immediatamente per non diffondere la credenza.

Coloro che non credevano nell’unico Dio, non solo erano perseguitati, ma subivano costanti vessazioni: l’Apocalisse era vicina. Era il 781 quando tutti i culti pagani e i rituali magici con sacrifici umani vengono banditi. Il Vampiro non era una figura irreale, non in questo periodo. Era una figura umana assetata di sangue, spesso malata, che compiva rituali e sacrifici umani per servire il Diavolo. Chiunque fosse accusato di essere un bevitore di sangue, veniva bruciato vivo: quasi tutti i Vampiri – veri o presunti – furono sterminati.

Cento anni di pulizia: i culti pagano sparirono completamente, fino a diventare solo una leggenda. C’era davvero esistito un tempo in cui si praticavano? Ecco, questa era la domanda: in pochi, tuttavia, conoscevano la risposta.

La paura dominava, e in questo clima, arriviamo al 1031, una data importante per la mitologia vampiresca.

Ritrovamento di un teschio con in bocca un mattone, un presunto vampiro

Ritrovamento di un teschio con in bocca un mattone, un presunto vampiro

Il primo caso di vampiro documentato nella storia

Il 18 Novembre del 1031 si tenne il Concilio di Limoges in Francia. Erano stati convocati 9 vescovi. Il concilio fu presieduto da Aymon de Bourbon. In questa occasione, il Vescovo di Cahors ha condiviso con gli altri vescovi un caso di vampirismo ben documentato.

Al centro della storia, c’era un soldato. Il motivo? La sepoltura del soldato non era andata come previsto.

Dopo aver rifiutato i Santi Sacramenti, alla sua morte, il corpo sembrava non trovare pace. Ogniqualvolta provassero a seppellirlo in terra consacrata, misteriosamente il corpo veniva ritrovato in un altro luogo profanato. Per aiutare il soldato a trovare pace, fu eseguita l’Estrema Unzione: gli fecero il funerale e il metodo funzionò. Poté trovare la pace che meritava.

Una storia, dunque, che aveva dell’incredibile e che fu narrata per molto tempo, anche come monito verso coloro che rifiutavano i Sacramenti.

Cattedrale di Limoges

Cattedrale di Limoges

Il ritorno dei culti pagani e delle malattie epidemiche

Durante il XII secolo, molte persone avevano paura delle ritorsioni della Chiesa. Invece di attirare a sé nuovi fedeli, la politica di persecuzioni della Chiesa raggiunse l’effetto contrario. Come conseguenza, tante persone tornarono ad adorare in gran segreto gli antichi spiriti e furono rispolverati alcuni rituali pagani.
Coloro che volevano opporsi erano costretti a riunirsi di notte, per non dare nell’occhio: la pena era la persecuzione e la morte. Così, tornò il mito dei bevitori di sangue, delle figure losche e pericolose che vivevano all’ombra della luna.

Parallelamente al ritorno degli antichi culti, cominciarono a diffondersi malattie sconosciute. Come vi avevamo anticipato nel paragrafo precedente, in questo periodo, inoltre, abbiamo un gran numero di persone devote all’occulto e alla magia nera e del sangue in particolare.

Streghe, maghi, vampiri, licantropi: gli avvistamenti sono all’ordine del giorno e la paura è crescente tra la popolazione e la Chiesa. In realtà, molte persone che furono accusate di vampirismo erano malate. Tuttavia, la paura dell’ignoto prende il sopravvento: non si cerca una cura, ma si cerca di debellare la follia collettiva con il fuoco.

Durante quest’epoca, dunque, la figura del vampiro è ben diversa dalla mitologia: erano persone reali, vittime di malattie epidemiche, che avevano bisogno di aiuto.
Vi segnaliamo che molti casi di vampirismo dell’epoca sono stati ampiamente sviluppati nel De Nugis Curialium, scritto da Walter Map nel 1193. Troverete anche altri casi documentati nel libro Historia Regis Anglicarum, scritto da William di Newburgh nel 1196.

Il De Nugis Curialium, casi di vampiri nel medioevo

Il De Nugis Curialium, casi di vampiri nel medioevo

Date importanti sui Vampiri

Oggi, chiunque voglia approfondire e studiare la figura del vampiro, può contare su numerosi testi e fonti approfondite. Nel corso dei secoli, sono stati molti i casi di vampiri portati alla luce: ad esempio, nel 1337, in Inghilterra, un vampiro fu impalato e bruciato vivo. Ci sono molti casi di vampiri nelle famiglie reali: è il caso di Steino Von Retten, un barone prussiano, che fu accusato di essere un bevitore di sangue.

Una delle date più importanti è il 1346: per circa 8 anni, fino al 1353, ci fu un’epidemia di peste. Durante questi anni, furono molte le persone accusate di vampirismo e in seguito bruciate vive: tuttavia, stando alle fonti dell’epoca, alcuni si salvarono grazie ai sacramenti religiosi.

C’è un denominatore comune in ogni caso: il metodo con cui si cercava di uccidere i vampiri. Nel 1347, infatti, in Francia, un altro vampiro fu impalato e bruciato vivo, proprio come in Inghilterra.
Nel Concilio Ecumenico del 1414, Sigismondo di Ungheria parlò ufficialmente dei Vampiri, che furono riconosciuti come minaccia della Chiesa Ortodossa.

Scopri di più sulla storia dei vampiri e leggi anche Il Vampiro nell’Età Moderna

Per approfondire  consigliamo una breve bibliografia:

  • “La Sorciére” di Michelet
  • “Licantropi e vampiri” di Roland Villeneuve
  • “Sang pour sang, il risveglio dei vampiri” di Jean Marigny
  • “B.A.BA des vampires” di J-P Ronecker
Il Vampiro nel Medioevo ultima modifica: 2019-05-17T11:13:34+02:00 da Stefano Torselli

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